lunedì 19 gennaio 2009
Tergestum Covacichina 2 CH. Oligoelementi di lettura omeopatica
Qualcuno che mi conosce sa che ho talvolta delle passioni a fiamma per alcuni autori. Incidentalmente ne scopro il lato risonante e poi vado con fregola a cercare tutte le sue produzioni. Mi è successo nella prima adolescenza con la musica rock e nella seconda adolescenza con la musica qawwali. Mi è successo, naturalmente, con diversi scrittori, dei quali ho collezionato ogni libro, anche il meno commestibile, per pura bulimia – come dice il mio libraio “spacciatore”. Questo mi ha portato ad avere alcuni scaffali con i libri parcheggiati in terza fila. Ma questa è un’altra storia.
Il fatto gli è che miei ritmi di lettura, quando sono a casa, sono ora sincronizzati sul fuso orario della famiglia. Questo significa che, quando il boss – 4 anni e mezzo, maschio, iperattivo – non dorme, io riesco a rubare delle piccole dosi di libro, dalla ventina di righe a una pagina e mezza, da assumere contemporaneamente ad altre funzioni più o meno fisiologiche. Tutta questa premessa per presentare la mia più recente assuefazione, Mauro Covacich, scrittore contemporaneo – quasi mio coetaneo – triestino. A questo punto potrei dilungarmi sulla toccante impressione che ho ricevuto da un suo reading riguardo ad una missione umanitaria cui ha partecipato, oppure sul bruciante coinvolgimento percepito leggendo un suo romanzo che ho ricevuto in dono, oppure della piacevole conferma di sintonia che apprezzo, mordicchiando un suo piccolo e saporito saggio sulla sua città natale, Trieste, che sto meditando di andare a visitare.
Ma se mi dilungassi – e l’ho già fatto – che cazzo di oligoelementi sarebbero?
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4 commenti:
quale titolo mi consigli
guarda chicca, antanto: come stai?
poi, seguendo le indicazioni dell'autore che dice che non vale la pena di scrivere una storia se non l'hai vissuta, io ti posso solo consigliare il libro che ho letto -A perdifiato, romanzo - mentre ora sto leggendo "Trieste sottosopra" che una raccolta di piccoli scritti sulla sua città. el me piase, ciò.
anche io ho spesso i libri parcheggiati. Sto anche finendo i segnalibri!
devo finire schatzing, Baumann, un vecchio romanzo di Pirandello, l'espresso di questa settimana e Cioè.
vedi, confini, il fatto che siano così tanti i libri che abbiamo da finire allo stesso momento - non essendo il nostro primo lavoro recensirli; cioè non è il mio e mi sembra che non sia il tuo, ma forse mi sbaglio - dovrebbe farci capire qualcosa...
comunque ti invidio l'espresso, a me va già bene se riesco a leggere il Venerdì, prima che esca il successivo :-(
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