venerdì 12 dicembre 2008

A DENTI STRETTI.



Approfittando del pomeriggio di shopping delle rispettive consorti, due amici, uno stimato professionista e un industrialotto, oziano al circolo, alternando sboronate da commenda e commenti sul campionato.
Con la complicità di un pomeriggio fiacco, di diversi Montenegro e di nuvolosi Antico Toscano, l’atmosfera diventa progressivamente più confidenziale. L’industrialotto lascia scivolare nella mano dell’altro un biglietto da visita con su scritto “Le Tre Porte”, un indirizzo, e un indicazione “Chiedere di Julio”.
“Cos’è sta roba?” chiede subito lo stimato professionista, tradendo un immediato innalzamento del livello di attenzione.
“Roba forte – risponde l’altro, ammiccando – non ti dico di più per non guastarti la sorpresa. Anzi, mi raccomando, acqua in bocca! Teniamoci ‘st’esclusiva.”
Qualche sera dopo, declinando un’allettante serata di canasta con la moglie e le sue amiche, a causa di sopraggiunti e improrogabili impegni di lavoro – sai com’è, cara, non si può mollare l’osso proprio ora, non è il momento, il mercato è già fiacco etc etc -lo stimato professionista si reca all’indirizzo riportato sul biglietto da visita.
Quello che trova è un austero portone – chiuso – e un videocitofono con una minuscola targhetta, quasi illeggibile: le tre porte.
Lo stimato professionista citofona. Una voce impersonale, metallica, forse registrata, chiede: “Parola?”
“Cercavo Julio”bisbiglia, circospetto e cospiratore, lo stimato.
Per tutta risposta un semplice scatto. Il portone si apre leggermente. Guardandosi alle spalle, lo stimato professionista scivola in un adrone buio. Non c'è nessuno all'entrata. Una luce concentrata illumina una fessura vicino ad una porta. Sopra, una targa d’ottone:
"PREGO INSERIRE UNA CARTA DI CREDITO.”
Senza pensarci due volte. lo stimato inserisce la sua carta di credito. La fessura la inghiotte, restituendola rapidamente, accompagnata da una regolare ricevuta:
€ 3.000,00
Dopo un attimo di comprensibile sbandamento, lo stimato realizza che la porta si è aperta. Quasi in trance, il nostro la apre e trova davanti a sé altre tre porte:
"BRUNA", "BIONDA", "ROSSA".
Mentre il polso accelera e il livello di testosterone si alza, lo stimato professionista fa un rapido calcolo: “Bruna, mia moglie, bionda, la segretaria...rossa allora!”
Apre la porta “ROSSA”, la richiude e si trova di fronte ad altre tre porte:
"BASSA" "MEDIA" "ALTA"
Entrato ormai nel gioco a piedi pari, il nostro stimato farfuglia frenetico: “...bassa, mia moglie, media, la segretaria...ALTA!!!”
Apre la porta, richiude la porta e se ne trova davanti altre tre:
"PIATTA" "BEN CARROZZATA" "MAGGIORATA"
Senza ripetersi la scontata litania, il nostro, bava alla bocca, si tuffa sulla porta della maggiorata. Dentro, inutile dirlo, trova ancora tre porte:
"SCOPATA", " POMPINO", "INCULATA".
Ormai delirante, il nostro scarta e sceglie: “scopata, be' insomma, mia moglie...pompino, la segretaria...INCULATA, INCULATA!”
Apre la porta, richiude la porta; altre tre porte
"PICCOLA INCULATA", "MEDIA INCULATA", "GRANDE INCULATA".
Seminudo e “già pronto”, lo stimato professionista si avventa come una tigre sul terzo uscio.
Apre la porta, richiude la porta e si ritrova in mezzo alla strada.

Questa storiella non l'ho inventata io. Ma l'ho sentita raccontare magistralmente da un mio amico di cui non farò il nome.

Anche oggi non avevo niente da dire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Te l'ha raccontata GIOVANNI!!! :) Ahahahah! Grande!

vix ha detto...

Daje co' sto GIOVANNI...
No, me l'ha raccontata Verzega :-P

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