mercoledì 19 novembre 2008
Nella nuova fattoria, ja, ja wohl.
L'articolo sulla Repubblica di oggi, che trovate linkato al titolo di questo post, è uno spiacevole aggiornamento, con riferimenti consultabili, su un fenomeno odioso e pauroso: l'estensione a macchia d'olio del nazifascismo sdoganato.
Io, che ho una certa età, mi ricordo che i pochi studenti di destra del mio liceo erano spesso accusati e/o minacciati di denuncia per un reato specifico: apologia del fascismo.
Non era, allora, un'accusa presa alla leggera - pubblicamente, of course, in privato suppongo ne gongolassero come fanno oggi - anche se poi era sempre meglio che essere schiaffeggiati nell'androne o aspettati sotto casa.
Oggi mi sembra che non si scandalizzi più nessuno, dopo che, tanto per dirne una, anni e anni di striscioni negli stadi hanno trasformato vergognose invettive di stampo neo-nazifascista in un fatto di folklore.
Ora, ci sono mille e un motivo per avere paura di questo fenomeno, delle sue cause, dei suoi effetti e soprattutto dei suoi endorser.
L'aspetto che a me colpisce più profondamente e più profondamente mi offende è quello del revisionismo. Proprio perché mi è capitato di rileggere qualche settimana fà la geniale "fiaba" allegorica di Orwell che ho parafrasato nel titolo del post: La Fattoria degli Animali.
Proprio come i fedeli maiali di Napoleon, stanno già riscrivendo molte regole, con la scusa di alleggerire il peso della burocrazia, sveltire la giustizia, rilanciare l'economia.
Sembra quasi la pubblicità di un programma dietetico: vogliono realizzare un paese "light".
Se chi ha la responsabilità di educare e formare questo Paese - e non ci guardiamo intorno, tocca anche a noi, ad ognuno di noi nel suo piccolo, come figlio o genitore - non protegge con le unghie e con i denti il valore della memoria storica e perde di vista questa pianta infestante, ci attendono tempi sempre più bui.
Neri.
Ma sicuramente i loro stilisti hanno già pronto qualche modellino per farceli piacere a tutti.
Inculescion, by Calvin Klein*.
* un eccesso di filologia mi porterebbe a ricordare l'etimologia di questo nome; così, tanto per rendere questo post un po' più light. Mi astengo e confido che chi vuole lo troverà facilmente ;-)
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3 commenti:
Sentitamente, mi unisco al raccapriccio.
decisamente coinvolgente il taglio che stai dando al tuo blog.
sta fiorendo.
ti seguo dall'inizio,
e adesso comincio a consigliarne la lettura illuminante e spesso divertente agli amici.
perchè tra tanti pensieri occulti ed oscuri che inutilmente ci attraversano, qualche piccolo cerino di luce è sempre gradito.
in più, oltre a tutto il resto, meraviglia delle meraviglie, è scritto bene!
bravo.
grazie, anonimo, sentitamente grazie dell'apprezzamento!
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