martedì 2 settembre 2008

Biderosa. E' un'oasi, non un pezzo di cesso.


Il cartello, rigorosamente ligneo, sulla serpeggiante Strada Statale (ma che bell'allitterazione) 125 - meglio conosciuta come Orientale Sarda, recita Cantiere Forestale di Biderosa.
La promessa è un'oasi naturale, alacremente protetta e accudita dal predetto ente, di 1086 ettari (mica cazzi).
L'accesso è limitato, dietro prenotazione telefonica, ad un numero chiuso di persone (fino al ventinnovve siammo pienni).
L'esperienza è trascorrere delle ore su una delle sue minuscole spiagge -denominate e numerate oasi 1, 2, 3, 4 e 5 - dopo aver lasciato l'auto al parcheggio e essere saliti su un vanette (scalcinato il giusto, non un jeeppone machista) e attraversata la predetta, incantevole aerea boschiva e lacustre che va dal parcheggio al mare.
Il prezzo per una famigliola (papà, mamma, figliolo) che voglia concedersi una cotale giornata di relax, circonfusa nella natura più selvaggia e incontaminata della Sardegna, è di solo 40 euri...
Be' bella è bella, la riserva, il bosco, i due laghetti. Anche le spiaggette di cui vedete un dettaglio, alle spalle del mio pargolo. Solo, si erano dimenticati di dirci che dal vicino centro turistico di Cala Ginepro la gente ci arriva a piedi, guadando un piccolo rio con l'acqua che ti arriva alla coscia. Quindi abbandoniamo l'idea del numero chiuso.
Mo' io sono d'accordo a sostenere la salvaguardia dell'ambiente, soprattutto di uno MERAVIGLIOSO come quello della Sardegna, che adoro, però, come si dice a Oxford (dove, come tutti sanno, ho tenuto recentemente una serie di lectures sulle buone maniere e modo di esprimerle) mica piscio da'e ginocchia. Me fai pagà 40 euri pe' guardà quanta gente - e era tanta - se li risparmia pe' annacce a magna na pizza.
Inzomma, non voglio essere un disfattista, il posto era bello, comunque e poi questa democratica accessibilità mi ha dato modo di godere di un simpatico sketch, che altrimenti non avrebbe avuto modo di avvenire.
Proprio dietro di noi, nell'oasi numero 2, si era sistemata un'altra famigliola - papà, mamma e figliola. Io di sottecchi miro il papà, dicendomi, fra me e me "Io questo lo conosco, questo qua, deve'essere uno dell'azienda xxxx per cui lavoriamo, sì sì, per forza, per forza, ma come si chiama, e sopratutto che fa?"
Dopo che per qualche ora questo interrogativo si affacciava sporadicamente a lambiccarmi il lobo frontale, ecco che si verifica l'aneddoto.
Il nostro personaggio si alza (ho poi pensato, certo che è un bel po' alto...) e si dirige verso un invisibile punto di ristoro. Invisibile è un dettaglio importante per due motivi: primo, siamo in un'oasi naturalistica, che cazzo, mica ce po' sta er chiosco co' la musica a palla p'opo su a spiaggia; secondo, questo particolare, l'invisibilità, porta il nostro eroe che ancora non nomino - perché ancora non sapevo il nome - a desumerne l'esistenza dall'apparizione di un paio di lattine nelle mani di alcuni passanti (gratis).
A questo punto il nostro torreggiante e slanciato cavaliere (iconograficamente, una specie di Don Quixote), gentilmente si rivolge al passante chiedendogli indicazioni per raggiungere il sancta sanctorum dell'oasi, l'abbeveratoio. Al che, l'acuto viandante, accompagnato da un amico, esclama: "Ma lei non è..."
E lì mi sono dato una pacca sul frontino, pistola mi sono detto, ecco chi era, per questo mi sembrava di conoscerlo, grazie al cazzo e altre amenità.
Intanto il viandante presentava il Don Quixote all'amico e i tre si scambiavano cordiali strette di mano.
Stavo per archiviare questa piccola epifania di poco conto, quando mi è capitato di ascoltare i commenti dei due viandanti che passavano ora vicino al mio telo da mare.
"Minchia Giangranco che figgura: ti presento Willer Bordon e tu ci dicci "Ah, Bordon, il portierre! Complimenti! Eeia!!"
Vabe', io m'accontenterò di poco, ma questa per me è valsa il prezzo del biglietto.
Comunque, concludendo questo post di rientro, volevo di che sì, insomma, questa oasi di Biderosa non è un pezzo di cesso.
Ma di fica a mollo ce n'era parecchia.
Nooo, per dire, per dire. Questa mi scappava proprio, Sba, non potevo resitere. Spero che tu, almeno, mi capirai e non mi darai del porco maschilista.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Fica a mollo???
Ci sono ancora troppi cazzi a spasso in questo mondo.

vix ha detto...

Ahhh, lo sapevo che questa avrebbe generato commenti. Ma che cce posso fa', è stato più forte di me. Me faceva ride. Però vabbé l'ho pensata, l'ho scritta e non la ritiro. Absit iniuria verbis.

Anonimo ha detto...

Vix, bentornato. Se non avessi concluso il post così, sarei rimasto deluso :) Quello è il vero senso delle vacanze, altro che scogli e oasi :) Ahahahahah. Ho sentito la tua mancanza (anche se tenevi il volume al minimo) [cit.]

vix ha detto...

Oi, Sba, grazie, anche del commento sul post precedente - oh, by the way, ma il video del Baiocchi non è un boato? noi in un ufficio abbiamo avuto una rota che lo dovevamo mandare col computer a palla diverse volte al giorno" Saaaraaa, Saraaaa, lascia sta vei ciottoli e vieni vì" - bentrovato a te che sta già sul pezzo da parecchio, da quando furoreggiava Tito;-)

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