venerdì 1 agosto 2008

Fibonacci mia. Ovvero la mia ignoranza abissale è intriseca.



Potrei iniziare questo post in modo un po' snob e fighetto, citando una delle mie frasi preferite di Wittgenstein -Wovon mann nicht sprechen kann, darüber muss mann schweigen (Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere)- anche perché è l'unica che conosco: me la presentarono una ventina di anni fa. Ma, appunto, sono IGNORANTE, quindi forse sterzerò sul più abbordabile Socrate (va su tutto e non impegna) "So di non sapere" e me ne vado al mare. No, per dire, per dire. Il Fibonacci di cui sopra mi è stato richiamato alla memoria da un vate della radiofonia...e qui parte la ricerca dell'aggettivo...cult? trash? cultrash? cooltrash? inzomma DJ ORESTE, da RadioRock.
Quindi, Fibonacci, come termine, si affacciò nel supermercato affollato del mio cervello negli anni novanta, quando fra le suonerie del mio primo telefonino scovai questo bizzarro titolo. 'Sto carneade! - sibileranno ancora oggi molte persone perfettamente sane di mente, che vivono serenamente senza curarsi della sua esistenza e senza, peraltro, patirne alcuna menomazione. Però, siccome io sono sì ignorante, ma anche un po' curioso - per esempio, sulle confezioni di vari alimenti, vado sempre a vedere come si chiamano gli ingredienti in lingue improbabili del ramo ugro finnico - mi documentai un minimo, allora, tanto per non morire con la curiosità. E, dato che internet non era ancora alla mia portata, mi accontentai di quelle due nozioni d'accatto, la stringa di numeri in cui ognuno è la somma dei due precedenti, la sequenza usata in molte aree scientifiche, anche nell'economia rampante di quei giorni. Oggi, che tutto si può googlare, non sto manco qui ad attaccare i link. Per farla breve, dopo tutto questo preambolo egoriferito, arrivo alla mia più recente scoperta che è sintetizzata dall'immagine del fiore qui sopra. Non l'ho messa per carineria. Ma solo perché in alcune piante - margherite, girasoli ma anche in qualche pigna - appare la sequenza di Fibonacci nella disposizione dei petali intorno allo stame. Natiuralmente, le piante non lo sanno e prosperano indifferenti allo sforzo intellettuale di questo intraprendente pisano.
Tutto questo per dire che l'ignoranza è una dote naturale e che anche chi non studia puo' averci i numeri. Guarda 'sto girasole, che je manca?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è lo stesso DJ Oreste di Esauriradio?

Anonimo ha detto...

Gli manca un petalo in alto a destra.
:)

vix ha detto...

@sba Esauriradio non conosco, mi informerò. Comunque, l'Oreste che conosco io ha un marcato accento Verdonico con digressioni nel calabrese e un intercalare inconfondibile: "babé...". Ed è un cultore del trash assoluto.

vix ha detto...

@sba Esauriradio non conosco, mi informerò. Comunque, l'Oreste che conosco io ha un marcato accento Verdonico con digressioni nel calabrese e un intercalare inconfondibile: "babé...". Ed è un cultore del trash assoluto.

vix ha detto...

@ mic, il petalo mancante l'ha sottratto Fibonacci per fa tornare i conti. I brogli sono cosa antica in Italia...

Anonimo ha detto...

http://www.sitoesaurito.it/

E' la cosa più catanese che io abbia mai sentito, ma la trovo anche la più intelligente e divertente. Detto da un piemontese razzista è proprio il amssimo, no? Scherzo, io sono misantropo, che è diverso :)

vix ha detto...

trash indeed!
Il nome non mi diceva niente, ma ascoltatili ho riconosciuto la fonte di molte chicche presentate dal nostro Oreste.
bookmarkato,grazie;-)

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