Quanti giri della morte facciamo con le parole per evitare di dire la verità nel modo più semplice. Quante contraddizioni, quante assurdità. Se manca vuol dire che se ne è andato, non che è venuto, mi sembra palese. Oppure, "siamo addolorati per la scomparsa". E' passato da queste parti David Copperfield, per caso? I soliti ignoti? Nel caso di Mike Bongiorno è ammissibile, altre volte è semplicemente inesatto. Per non parlare degli eufemismi obsoleti come "la dipartita". Tutti sulla banchina a salutare il treno sventolando il fazzoletto. Nel mondo spirituale un po' freak si usa un'espressione altrettanto originale, ma che ha, paradossalmente, più contatto con la realtà: "ha lasciato il corpo". E' un'osservazione oggettiva, che considerà la consapevolezza del compianto, del defunto, del caro estinto. E le incombenze dei suoi parenti più prossimi.
Ecco, quando succederà a me, per favore, ditelo semplicemente; è schiattato, è crepato, ha tirato le cuoia, ha reso l'anima a dio, ha stirato le zampe, le trovo tutte espressioni molto colorite è divertenti. Ma mi accontento di un semplice "è morto, e finalmente se ne è accorto". Amen.
martedì 19 aprile 2011
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3 commenti:
È l'allegria e la gioia di vivere tipiche della primavera?
esattamente, Cò :D
altrimenti non ci avrei scherzato...
Geniale insomma.
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